Vendemmia 2024: le voci dai vigneti e i dati di un’annata caratterizzata da un clima avverso. Saranno positive?

da TGE Staff | 10 10, 2024

Ogni anno, alla fine della vendemmia, è importante – anzi, necessario – fare il punto e capire l’andamento sia in termini di quantità sia di qualità del raccolto. Fenomeni climatici estremi che attraversano la penisola, con siccità al Sud e piogge eccessive al Nord, hanno messo alla prova i tecnici sia in vigna che in cantina, ma ci sono molte voci positive.

Secondo Assoenologi, sono 41 milioni gli ettolitri stimati per la vendemmia 2024, che segna una timida risalita delle quantità dopo la scorsa annata molto scarsa, a causa soprattutto della peronospora. Questo risultato ci riporta anche sopra la Francia, che si ferma a poco più di 39 milioni di ettolitri.

Pur registrando un +7% sul 2023, il raccolto 2024 non arriva (-12,8%) alla media produttiva dell’ultimo quinquennio e dunque non raggiunge l’obiettivo ottimale stimato dalle imprese del vino, tra i 43-45 milioni di ettolitri. Potrebbe essere il momento per ripensare la produzione in termini di migliore resa qualitativa, guardando a un mercato che riduce le quantità a favore di un approccio più consapevole? Forse sì, ma nel frattempo vediamo un po’ cosa è successo in casa nostra.

Accostando le voci dei nostri vinicoltori, emerge un quadro comunque positivo, con buona qualità, in alcuni casi ottima, tanto che si potrà avere il millesimo. Lo confermano le voci delle nostre cantine. Passando dalla Sardegna, abbiamo chiesto agli amici della casa vinicola Sedilesu: Com'è andata la vendemmia nella vostra cantina?Possiamo dire che siamo contenti per le quantità raggiunte, ma, cosa ancora più importante, per la qualità, considerato il fatto che l'annata è stata piuttosto difficile. Ha piovuto a ridosso della vendemmia, il che ci ha agevolato, poiché la pioggia ha ‘rilassato’ un po' gli acini, inizialmente molto contratti e zuccherini a causa delle temperature estreme di quest'estate.

Fortunatamente non si sono verificate gelate, ma la mancanza di pioggia, le temperature al di sopra della media già in primavera e il caldo torrido dell'estate ci hanno messo a dura prova, facendoci ricorrere a tecniche agronomiche per proteggere la pianta e fare in modo che, senza l'uso dell’irrigazione, l'uva potesse maturare correttamente. Si sono anticipati i tempi nello sviluppo vegetativo e nelle fasi fenologiche, per cui abbiamo iniziato a vendemmiare già a metà settembre.

Sappiamo bene che il clima, ricercando un suo equilibrio, non si può domare, ma possiamo fare molto per contribuire al suo miglioramento. In sostanza, siamo riusciti a mantenere in equilibrio i nostri vigneti di Cannonau e Granatza, nonostante il forte stress subito dalle piante a causa della mancanza di acqua. Abbiamo raccolto un frutto sano e di ottima qualità. Il nostro auspicio è di ottenere vini equilibrati, eleganti e coinvolgenti.

Fanno eco il Trentino-Alto Adige e il Friuli-Venezia Giulia, con Dolomis che ci racconta di una buona annata con una produzione al di sopra delle aspettative. Nonostante un'annata piovosa, il nostro vigneto fortunatamente non è stato colpito da eventi atmosferici avversi. Al momento della raccolta, la sanità delle uve era perfetta, come anche il grado zuccherino e l'acidità, necessari per produrre uno spumante di qualità. Non vediamo l’ora di riassaggiare il loro splendido Trentodoc.

Abbiamo bussato anche alle porte di una piccola e giovane cantina situata nella DOC Friuli Colli Orientali, per capire come se la sono cavata quest’anno. L’azienda Ca' Lovisotto si sviluppa su 3 ettari di vigneti a terrazza e altrettanti di bosco. Siamo dunque ancora più curiosi. La loro annata 2024 risulta un po' scarsa, soprattutto per il vino rosso, a causa della grandine di aprile. Tuttavia, possiamo dire che la qualità è sopra la media. Dopo il maltempo e la piovosità di primavera e inizio estate, agosto è stato caldo e ha permesso all'uva di maturare al meglio. Quindi, nonostante le quantità limitate, si attende un prodotto di eccellenza.

È stata una delle vendemmie più impegnative che ricordi", ha commentato il presidente di Assoenologi, Riccardo Cotarella. "Ma, nonostante le difficoltà, ciò che emerge come fattore determinante per la qualità finale dei vini è proprio il lavoro degli enologi, che mai come quest’anno sono stati chiamati a dimostrare la nostra competenza scientifica e il nostro sapere tecnico.

E oltralpe, com’è andata? Gli amici di Encry, attraverso Enrico Baldin, esprimono soddisfazione: per loro il millesimo c’è. “Non posso definirla un'annata eccezionale, ma sicuramente buona, tanto che abbiamo già deciso di proclamare il millésime durante la vendemmia. A volte, quando i parametri non sono pienamente soddisfacenti, si può decidere di aspettare anche dopo la fermentazione per valutare se proclamarlo o meno, poiché i parametri stessi possono cambiare durante il processo. In questo caso, però, abbiamo già tutti gli elementi per fare questa scelta. In sostanza, siamo davvero soddisfatti di questa vendemmia!"