Anche quest’anno un Merano Wine Fest davvero ricco di scoperte, magari con qualche numero in meno in termini di affluenza di pubblico, ma sempre con una grande presenza in termini di produttori di vino, e non solo di vino, e con delle selezioni di qualità davvero interessanti.
La sintesi dei numeri: 160 produttori italiani di vini biologici, biodinamici, in anfora e underwater e 130 aziende di food, spirits e birre nel Mercato della Terra; 330 aziende vitivinicole italiane e 110 internazionali; 120 eccellenze tra maison di champagne e produttori italiani di metodo classico per il momento dedicato alle bollicine, a cui si devono aggiungere anche tutte le aziende del food. Un totale di oltre 1000 produttori che si potevano incontrare dentro e fuori il Kurhaus, ovvero il sontuoso edificio in stile liberty che ospita la manifestazione.
Tra le novità di questa 33ª edizione la nomina di 7 WineHunter Star del 2024, ovvero un premio assegnato a “personalità di spicco che hanno illuminato il mondo del vino”. Tra esse, parlando prima dei premi assegnati a donne, ha ricevuto la stella la cantautrice Gianna Nannini in qualità di Wine Producer “per la sua capacità di fondere successo artistico e vita privata nella splendida cornice della sua tenuta, la Certosa di Belriguardo”; Viviana Varese, definita “vulcanica chef e imprenditrice della ristorazione”, ha ricevuto il premio Food Star, e a Valentina Bertini, corporate wine manager di Langosteria, è andato il premio come miglior Wine Manager per la “tenacia e professionalità di una donna esempio nell’alta ristorazione in Italia e nel mondo”; alla giornalista Anna Scafuri il riconoscimento come Wine & Food Journalist per “la miglior narrazione del cibo e del vino made in Italy attraverso i suoi reportage”.
Lato maschile, invece, le stelle sono andate a: Oscar Farinetti come Communication Star in quanto “poliedrico imprenditore di successo”; come miglior Winemaker a Riccardo Cotarella; e a Stefano Vitale miglior Wine Artist per “le illustrazioni protagoniste delle etichette di Donnafugata”.
Interessante e ricchissimo, come sempre, il calendario di masterclass e appuntamenti dentro e fuori del Kursaal, compresi i sei incontri del summit “Respiro e Grido della Terra”, organizzati con l’International Viticulture and Enology Society.
Anche quest’anno abbiamo pensato di esplorare le diverse sale del Kursaal alla ricerca dei nostri favoriti, alcuni dei quali ci piace segnalare sia per quanto concerne il vino, sia per quanto riguarda il reparto food. Come di abitudine, ci piace segnalare, in ordine rigorosamente sparso, ciò che tra quello che abbiamo assaggiato ci ha colpito di più:
Puglia ES - Gianfranco Fino
Tua Rita – Redigaffi 2021
Sordo - Barolo Monprivato 2020
Sordo - Barolo Garutti Riserva
Domenico Clerico – Aeroplanservaj
Encry – Champagne Brut Blanc de Blancs
Scarpa – Barbera d’Asti Superiore La Bogliona 2019
Cappanelle Chardonnay 2022
Barollo – Frank! 2021
Marisa Cuomo – Fiorduva 2021
Marisa Cuomo – Furore Riserva
Masciarelli – Castello di Semivicoli - Trebbiano d’Abruzzo Superiore
Torri Cantine – Bakán - Montepulciano d’Abruzzo Riserva
Tra le scoperte oltre il vino, non possiamo non citare il meraviglioso liquore alla sambuca della Famiglia Izzi, premiato come miglior liquore all’anice del mondo e d’Italia.