Ebbene sì, siamo davvero orgogliosi di essere riusciti a posare il primo mattone di un progetto che riguarda i terroir vinicoli italiani e di averlo fatto partendo da un territorio, quello friulano, con due caratteristiche davvero peculiari: la storicità e la capacità di incidere in modo innovativo nella viticoltura mondiale.
All'interno della nostra piattaforma The Glass Élite, abbiamo deciso di sviluppare, con una modalità parzialmente mutuata dal gaming e dal WEB3, non solo un marketplace di NFT del vino ma anche uno spazio 3D che lo rappresenti. Un virtual tour che comprenda, oltre a una fiera digitale, un tour virtuale di uno dei territori vinicoli del Friuli-Venezia Giulia, nello specifico della zona del Collio e dintorni, inserendo la possibilità di visitare anche alcune cantine.
Diciamocelo, i territori viticoli italiani sono veramente tutti meravigliosi. Possiamo godere di filari che addolciscono i fianchi delle nostre colline in ogni regione con diverse gradazioni di verde in primavera ed estate e con fiammate d’oro in autunno.
In particolare, il territorio friulano in primavera si ricopre di un manto verde intenso e non è difficile trovarsi incantati a vagare per queste terre, scrutando i filari affascinati dalla diversità dei climi. Racchiusa tra mari e monti, questa terra a ridosso del confine italo-sloveno racchiude incredibili microclimi. I due versanti della stessa collina possono dare prodotti completamente diversi a seconda che guardino a est o a ovest. Anche il terreno di 55-65 milioni di anni, ovvero il Flysh di Córmons, detto anche Ponca, ha almeno 5 o 6 differenti declinazioni. Insomma, un terroir che esprime grandi bianchi e rossi dai profumi intensi, caratteristiche ben note ai viticoltori fin dal tempo dell’Impero Romano.
Cosa c’entra tutto ciò con un progetto tecnologico? Il punto è proprio questo: la tecnologia ci consente oggi di immergerci in questi territori e, sfruttando la Realtà Virtuale, di conoscere i vini e di comprenderne il valore e il pregio, l’origine con linguaggi accessibili e semplici.
Far conoscere i nostri territori è fondamentale per far comprendere la qualità di ciò che viene prodotto e soprattutto per creare suggestioni e attrarre un pubblico più giovane, che oggi si sta allontanando dal mondo del vino proprio a causa di una comunicazione troppo legata a schemi tecnici. Riteniamo che parlare a un pubblico che adotta sempre di più queste tecnologie per apprendere, giocare, viaggiare è possibile se ci si pone sullo stesso piano, con strumenti a loro più congeniali e soprattutto se si adotta all’interno di questi spazi tridimensionali un meccanismo di vendita che si avvicina a quello a cui sono abituati nel mondo del gaming.
Perché abbiamo deciso di costruire questa prima parte partendo da queste zone? Certo, il territorio e le origini hanno avuto un certo peso nella nostra scelta, così come il fatto che la nostra azienda è nata in Friuli, ma vi è anche un fattore legato alla storia dell’innovazione che ci ha spinti nella nostra scelta. Alcuni sicuramente sapranno che proprio qui si è fatta la storia moderna del vino.
Fu a Gorizia, infatti, nel corso del IV Convegno Enologico Austriaco nel 1891, che si parlò per la prima volta di lieviti selezionati per una fermentazione di maggiore qualità, e soprattutto fu durante il convegno che si definì la soluzione di Jules Emile Planchon per sconfiggere la fillossera, innestando su una base di vite americana le viti europee. La viticoltura europea, per come la conosciamo oggi, non esisterebbe senza questa geniale innovazione.
Che il futuro del vino abbia in qualche modo radici nei territori friulani per noi dunque è abbastanza chiaro. Per questo abbiamo raccontato e proposto ad alcune cantine di questo territorio il nostro primo pezzo di metaverso che comprende, oltre a uno showroom fieristico in cui si trovano cantine di diversi territori italiani, anche il primo tassello regionale dedicato alla rappresentazione dei territori nella zona del Collio.
Abbiamo bussato a diverse porte di cantine per cercare realtà eccellenti che ci dessero fiducia. E le abbiamo trovate.
La prima tra tutte è stata la cantina Meroi, che vanta oltre 100 anni di storia e che vede tra i suoi gioielli anche la ricostruzione dello storico vigneto del Calvari. Una storia di vino e di ospitalità con un ristorante in cui la passione crea piatti per ottimi palati, ma soprattutto per tutte le tasche proprio a ridosso di Córmons.
Casa delle Rose è stata una sorpresa. Per arrivarci in primavera si percorre una strada in cui il verde si trasforma in gallerie profumate e si raggiunge la cima di una collina da cui a tutto tondo si vede il territorio espandersi per chilometri. La cantina risale ai primi anni ’90 con una storia familiare di coraggio e visione, ma il cuore dell’edificio che la ospita risale addirittura al X secolo.
La meravigliosa Ribolla Gialla di Fiegl è stata per noi un richiamo irresistibile che ci ha trasportato verso Oslavia. Cantina di piccole dimensioni, ma con percorsi davvero interessanti e con uno spettacolare archivio storico, che in futuro potremo raccontarvi. In fondo loro, che il vino lo fanno solo dal 1782, guardano incredibilmente avanti, credono nel territorio e nella sua narrazione, ma anche in noi al punto che ci accompagnano verso la zona di San Floriano a conoscere i vini di Muzic, cantina quasi centenaria, che continua ad accumulare premi a livello internazionale. La vista in primavera e in autunno attorno al colle di San Floriano che si può godere da queste due cantine è una gioia per gli occhi.
Altrettanto possiamo dire andando verso il confine sloveno, a ridosso del quale troviamo la quinta cantina, Draga, fondata nel ‘900 e che vede oggi una giovane generazione portare avanti il patrimonio storico dei vini di famiglia, lavorando con il massimo rispetto dei territori e dei consumatori.
Non possiamo che ringraziare questi produttori di vino friulani, che ci hanno dato fiducia e con i quali stiamo posando un primo tassello di un progetto ambizioso e complesso. Un grazie ai partner che ci stanno accompagnando in questo viaggio, tra cui il Polo Tecnologico Alto Adriatico Andrea Galvani, Neiko e il DraculApp per il supporto tecnico.
Il contributo della Regione Friuli Venezia Giulia grazie al Bando FESR. Regione FVG è davvero prezioso in quanto ci ha consentito di anticipare un investimento strutturale importante che avremmo dovuto posticipare di molto nel tempo.
Il vino è uno dei più antichi prodotti del futuro, perché evolve come l’uomo e richiede passione, attenzione e tempo per maturare. Ci piace pensare di costruire un nuovo modo di raccontarlo.
Il nostro metaverso è visitabile a questo link, o all’interno della nostra piattaforma selezionando la voce “metaverso” dal menù di sinistra o dal link nella scheda dei produttori aderenti.
NB: Alert sul fatto che la piattaforma di acquisto degli NFT è in beta test e su come contattarci se sono interessati a entrare nel progetto come cantine o acquirenti.